Qual è il metro con cui si valuta la validità di un argomento giuridico? Un primo misuratore della correttezza e validità di un ragionamento è sicuramente la sua logicità. Ma anche la logica ha le sue regole, che – se non seguite – daranno luogo ad argomenti illogici e quindi “non accettabili”. Tuttavia, queste regole spesso non vengono insegnate a chi delle regole e della loro applicazione ne ha fatto un percorso di studi e poi una professione. Rimangono degli arcani che, come per le tecni- che delle botteghe artistiche, vengono tramandati – se si è fortunati – solo a chi “va a bottega” da giuristi, che a loro volta li hanno ricevuti come retaggio dai loro maestri. Questo breviario cerca di colmare quella lacuna. Si prefigge di offrire gli strumenti concettuali, i canoni di una valida argomentazione logica, il cui fine quindi non è la dimostrazione, come avviene nell’applicazione della logica pura, ma è la persuasione. E per persuadere, il rispetto dei canoni della logica è necessario ma non sempre (quasi mai, in realtà) sufficiente. Ecco perché in questo breviario si pone lo sguardo anche su altri tipi di ragionamenti (narrativi, fattuali e quelli basati sulle politiche del diritto). Solo facendo consapevole uso di questi attrezzi concettuali si può sperare di individuare ed evitare ragionamenti fallaci e dare buoni argomenti a chi ha buone ragioni e le migliori intenzioni. Nelle aule di giustizia e non solo.