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Le nuove norme sulla giustizia penale
Le recenti riforme stanno agitando le burrascose acque del processo penale. Da un lato, la legge n. 10 del 2014, di conversione del decreto-legge n. 146 del 2013, ha introdotto misure urgenti per l’adeguamento del sistema sanzionatorio alle indicazioni della Corte europea dei diritti umani tracciate nella sentenza pilota Torreggiani contro Italia. Da un altro lato, la legge n. 67 del 2014 ha introdotto vari istituti che incidono profondamente su alcuni snodi centrali del processo e che stanno determinando accesi dibattiti nelle aule di Giustizia sotto il profilo della disciplina transitoria. L’eliminazione della contumacia lascia il passo alla sospensione nei confronti degli irreperibili ed alla disciplina dell’assenza. Ancora, entra in campo la messa alla prova per adulti che arricchisce il novero dei procedimenti speciali deflativi del dibattimento. In un’ottica più ampia, poi, il Parlamento ha tessuto una fitta trama delegando il Governo ad intervenire funditus sul sistema sanzionatorio. Tutte queste problematiche sono oggetto di ampia analisi critica nel presente volume. Un esame approfondito è dedicato, poi, ai recenti rivolgimenti esegetici e normativi che hanno interessato la disciplina degli stupefacenti, culminando nella legge n. 79 del 2014 di conversione del decreto-legge n. 36 del 2014. Infine, si dà ampiamente conto del d.lgs. n. 32 del 2014 volto a garantire il diritto alla traduzione in capo all’imputato alloglotta.
STRUTTURA
LA CONVERSIONE IN LEGGE DEL D.L. N. 146 DEL 2013 SI CONSOLIDA LO “STATUTO” DEI DETENUTI: BASTERANNO LE NUOVE NORME?
1. Una situazione drammatica risalente negli ultimi tentativi per risanarla
2. Le nuove istituzioni nel d.l. n. 146 del 2013 e nella l. n. 10 del 2014
3. I limiti degli interventi legislativi e le prospettive che andrebbero ulteriormente approfondite
LE NOVITÀ DI DIRITTO PENALE IN MATERIA DI SOSTANZE STUPEFACENTI
1. Premessa
2. Il d.l. 23 dicembre 2013, n. 146, convertito con modificazioni dalla l. 21 febbraio 2014, n. 10
a. La modifica dell’art. 73, comma 5, d.p.r. n. 309/1990
b. L’abrogazione dell'art. 94, comma 5, d.p.r. n. 309/1990
3. La sentenza della Corte costituzionale 25 febbraio 2014, n. 32
a. Le norme dichiarate incostituzionali ed il vizio procedurale rilevato dalla Corte ì
b. Gli effetti diretti della sentenza: la rinnovata applicabilità dell’art. 73 d.p.r. n. 309/1990 secondo il testo previgente
c. (Segue) La caducazione dell’art. 73, comma 5-bis e la modifica degli artt. 79 e 82 del d.p.r. n. 309/1990
d. (Segue) La caducazione del sistema tabellare previsto dalla legge Fini-Giovanardi e la reintroduzione di quello previsto dalla legge Iervolino-Vassalli
e. Il principio di riserva di legge e l’esclusione degli effetti sfavorevoli per l’imputato
f. Il problema degli effetti indiretti della sentenza: la caducazione del comma 5-ter e non del comma 5 dell’art. 73, d.p.r. n. 309/1990
g. (Segue) Il problema del trattamento giuridico delle condotte finalizzate ad un uso personale degli stupefacenti » 29
4. Il d.l. 20 marzo 2014, n. 36 convertito con modificazioni nella l. 16 maggio 2014, n. 79
a. Il d.l. 20 marzo 2014, n. 36
b. La legge di conversione 16 maggio 2014, n. 79
5. L’individuazione della norma applicabile al caso concreto
a. Le diverse versioni dell’art. 73 d.p.r. n. 309/1990
b. I casi di abolitio criminis
c. I fatti sub iudice costituenti reato ai sensi dell’art. 73 sia ex lege Fini-Giovanardi sia ex lege Iervolino- Vassalli
d. (Segue) L’individuazione della norma più favorevole
e. Il problema del giudicato
SOVRAFFOLLAMENTO CARCERARIO E MISURE D’URGENZA: UN INTERVENTO SU PIÙ FRONTI PER AVVIARE UN NUOVO CORSO
1. Uno sguardo d’insieme
2. Le particolari modalità di controllo degli arresti domiciliari tra regola ed eccezione
3. L’esecuzione di pene detentive presso il domicilio
4. L’affidamento in prova al servizio sociale nell’era del sovraffollamento carcerario
a. L’innalzamento dei limiti d’accesso all’affidamento in prova
b. La riscrittura del procedimento per l’affidamento in prova in corso di espiazione
c. Le deroghe alle prescrizioni impartite
5. Le modifiche alla disciplina della sopravvenienza di nuovi titoli di privazione della libertà
6. Le modifiche alla disciplina delle particolari modalità di controllo nell’esecuzione della detenzione domiciliare
LA LIBERAZIONE ANTICIPATA SPECIALE
1. Premessa
2. Il nuovo istituto
3. Efficacia nel tempo
4. Soggetti che ne possono beneficiare
5. Soggetti esclusi
6. Tempi di esecuzione valutabili
7. Contropartita richiesta per la concessione
8. Elementi di valutazione
9. Legittimazione all’azione e giudice competente
10. Procedura per concessione e revoca
LE MODIFICHE IN MATERIA DI ESPULSIONE DEI DETENUTI STRANIERI COME SANZIONE ALTERNATIVA ALLA DETENZIONE
1. Premessa
2. I “nuovi” presupposti di applicabilità dell’espulsione
3. Le novità nella procedura di identificazione
4. Le modifiche nel procedimento di espulsione
UN ULTERIORE PASSO VERSO UNA PIENA ED EFFETTIVA TUTELA DEI DIRITTI DEI DETENUTI
1. L’esigenza indifferibile di rafforzare la tutela dei diritti dei detenuti: il d.l. n. 146 del 2013
2. I rimedi di natura preventiva: l’introduzione del reclamo giurisdizionale
a. Considerazioni preliminari
b. L’oggetto del reclamo giurisdizionale
c. Forma e termini del reclamo
d. Il procedimento
e. I poteri del magistrato di sorveglianza
f. L’effettività della tutela: il giudizio di ottemperanza
3. I rimedi di natura compensativa: i limiti dell’intervento normativo
4. La tutela non giurisdizionale: le modifiche al reclamo generico
LA SEMPLIFICAZIONE DELLE PROCEDURE DI SORVEGLIANZA
1. L’ampliamento dei poteri della magistratura di sorveglianza .. pag. 119
2. Le misure dirette a semplificare la trattazione di alcune materie di competenza della magistratura di sorveglianza
IL GARANTE DEI DIRITTI DEI DETENUTI E DEI SOGGETTI PRIVATI DELLA LIBERTÀ PERSONALE
1. Nozioni generali. Origine e caratteristiche dell’istituto
2. Composizione. Nomina, indipendenza, incompatibilità, rinnovo
3. Compiti
4. I rapporti con la magistratura di sorveglianza
5. L’istituto in Europa
LA LEGGE N. 67 DEL 2014: LE DELEGHE AL GOVERNO LE DELEGHE SOSTANZIALI: QUALCOSA SI È MOSSO, TRA TIMIDEZZE E IMPERFEZIONI
1. Considerazioni introduttive
2. L’irrilevanza del fatto
a. Gli elementi di struttura
b. La natura giuridica
3. Le pene non carcerarie
a. Una riforma avviata ma inconclusa
b. La tipologia delle pene “alternative”
c. La clausola di sostituzione
d. La nuova detenzione domiciliare: cautele e silenzi della delega
4. La depenalizzazione (e dintorni)
a. Segnali innovativi
b. I criteri di depenalizzazione
c. La disciplina dell’illecito amministrativo risultante da depenalizzazione
d. Le nuove sanzioni pecuniarie civili
I PROFILI PROCESSUALI DELLE DELEGHE
1. La ratio e le implicazioni delle deleghe
2. Le ricadute processuali dell’introduzione delle pene detentive non carcerarie
3. Il coordinamento della nuova disciplina con la legislazione esistente
4. Gli strumenti deflattivi
5. Il trend normativo emergente
LE LEGGE N. 67 DEL 2014: ASSENZA E SOSPENSIONE DEL PROCESSO NEI CONFRONTI DEGLI IRREPERIBILI LA SOSPENSIONE DEL PROCESSO CONTRO L’IRREPERIBILE E LA FRATTURA LEGISLATIVA TRA VECCHIA CONTUMACIA E NUOVA ASSENZA
1. Considerazioni preliminari
2. Il codice di procedura penale del 1988
3. Il sistema accusatorio puro
4. Il sistema accusatorio temperato
5. Il precedente sistema basato sulla contumacia
6. Il nuovo sistema introdotto nel 2014
7. La mancata comparizione dell’imputato in udienza
8. Oneri probatori e informativi a carico dell’imputato
9. I rapporti tra la contumacia e l’assenza cosciente
IL PROCEDIMENTO PENALE NEI CONFRONTI DI IMPUTATI IRREPERIBILI TRA GIURISPRUDENZA DELLA CORTE EUROPEA E NORMATIVA INTERNA
1. Processo nei confronti degli irreperibili e diritto a un fair trial nell’elaborazione giurisprudenziale europea: premessa
2. Le censure mosse sotto la vigenza del Codice Rocco
3. Le pronunce di condanna successive al c.p.p. 1988 e le conseguenti modifiche legislative
4. La l. 28 aprile 2014, n. 67: adeguamento ai dicta europei e aspetti critici
RESTITUZIONE NEL TERMINE E ABOLIZIONE DELLA CONTUMACIA: IL RESIDUO AMBITO DI APPLICABILITÀ DELL’ART. 175 C.P.P.
1. Considerazioni preliminari
2. Il rimedio ordinario previsto dall’art. art. 175, comma 1 c.p.p.
a. I soggetti legittimati
b. I termini suscettibili di restituzione
c. Le nozioni di caso fortuito e di forza maggiore
3. Il rimedio speciale disciplinato dal novellato art. 175, comma 2 c.p.p.
a. Considerazioni introduttive
b. I soggetti legittimati
4. I presupposti applicativi della restituzione nel termine
a. Il rapporto tra l’art. 175, comma 2 e l’art. 460 c.p.p.
b. I presupposti della restituzione nel termine
c. (Segue) L’effettività della conoscenza e il relativo oggetto.
La rinuncia volontaria a proporre opposizione
d. La tempestività della conoscenza
5. Le presunzioni legali di conoscenza
a. La necessità di una correlazione tra l’art. 175, comma 2
c.p.p. e l’art. 157, comma 8-bis c.p.p.
b. L’art. 157, comma 8-bis c.p.p.
c. La diversa valenza della notifica al difensore di fiducia e a quello d’ufficio
d. La notifica al civilmente obbligato per la pena pecuniaria
e. Le oscillazioni della giurisprudenza sulle statuizioni conseguenti alla notifica del decreto penale di condanna al cittadino extracomunitario
f. La notifica al cittadino straniero alloglotta
6. L’onere probatorio
7. Termini e forma per la proposizione dell’istanza
a. I termini
b. Le forme della richiesta
8. La competenza a provvedere
9. Il procedimento
a. La dubbia applicabilità della procedura de plano
b. Gli effetti dell’ordinanza di accoglimento della richiesta
c. I controlli sull’ordinanza
d. La preclusione ex art. 175, comma 3 c.p.p.
UNA RIFORMA DA TEMPO NECESSARIA: L’ABOLIZIONE DELLA CONTUMACIA PENALE E LA SOSPENSIONE DEL PROCESSO CONTRO L’IMPUTATO IRREPERIBILE
1. Profilo storico-normativo
a. Dalla “sentenza Colozza” al “codice Vassalli”
b. Dalla “sentenza Sejdovic” alla novellazione del 2005
2. L’abrogazione del processo penale contumaciale
3. Il nuovo processo “in assenza”: A) I casi
a. Premessa
b. Il caso di rinuncia a presentarsi espressa
c. Le ipotesi di “rinuncia presunta” alla comparizione: a) l’avvenuta indicazione od elezione di domicilio
d. Segue: b) l’intervenuto arresto, fermo o sottoposizione a misura cautelare e. Segue: c) l’effettuata nomina d’un difensore fiduciario
f. Segue: d) la ricezione personale della citazione e le altre situazioni che evidenziano la conoscenza del processo
4. Segue: B) Lo svolgimento
5. Segue: C) La comparizione tardiva dell’imputato
a. Premessa
b. Nell’udienza preliminare
c. In dibattimento
6. La sospensione della processo per irreperibilità dell’imputato
7. Lo “stato” del processo sospeso
8. Le ulteriori ricerche del prevenuto e l’eventuale revoca del provvedimento di sospensione
LE NUOVE RICERCHE E LA REVOCA DELLA SOSPENSIONE
1. Inquadramento sistematico
2. Le nuove ricerche
3. Il mancato rintraccio dell’imputato
4. Le circostanze che impongono la revoca della sospensione del procedimento
5. Il procedimento di revoca della sospensione
6. L’accesso ai riti alternativi
IL RESTYLING DI ALCUNE DISPOSIZIONI RELATIVE AL DIBATTIMENTO (ARTT. 489, 490, 513 e 520 C.P.P.)
1. Cenni introduttivi
2. Le modifiche agli artt. 489, 490, 513 e 520 c.p.p.
3. Considerazioni conclusive
IL PROCESSO IN ABSENTIA E IL GIUDIZIO DI APPELLO
1. Dies a quo del termine di impugnazione per l’imputato assente in primo grado
2. Quale disciplina per l’impugnazione?
3. L’assenza dell’imputato nel giudizio di appello
4. Il controllo in appello delle determinazioni assunte in primo grado
5. La disciplina intertemporale postuma
LE MODIFICHE IN MATERIA DI INDIVIDUAZIONE DEL GIUDICE DEL RINVIO
1. Considerazioni preliminari
2. La disciplina originaria e il richiamo all’art. 604, co. 4 c.p.p.
3. Modifiche conseguenti alla riforma
4. Un aspetto problematico non risolto
5. Irretrattabilità del foro commissorio e nuova disciplina
ART. 625-TER: LA RESCISSIONE DEL GIUDICATO
1. La rescissione del giudicato nel quadro delle impugnazioni straordinarie
2. I presupposti della rescissione del giudicato
a. Il procedimento in assenza dell’imputato
b. L’incolpevole mancata conoscenza della celebrazione del processo
3. La richiesta di rescissione
4. La decisione della Corte di cassazione
5. Rescissione del giudicato e restituzione nel termine
6. La rescissione quale extrema ratio
LA LEGGE N. 67 DEL 2014: LA SOSPENSIONE DEL PROCEDIMENTO CON MESSA ALLA PROVA
1. Sospensione del procedimento con messa alla prova
2. Le modifiche al codice penale
a. L’individuazione dei procedimenti
b. I contenuti della messa alla prova
c. La compatibilità con la CEDU della messa alla prova“senza consenso”
d. Gli effetti della sospensione del procedimento con messa alla prova
e. La revoca della sospensione del procedimento con messa alla prova
3. Le modifiche al codice di procedura penale
a. I termini della richiesta
b. La richiesta di sospensione nel corso delle indagini preliminari
c. La decisione del giudice sulla richiesta ed i suoi effetti
d. I termini di adempimento delle prescrizioni
e. L’acquisizione delle prove in pendenza della messa alla prova
f. L’esito della messa alla prova
g. La revoca della messa alla prova ed il divieto di riproposizione
h. Il computo del periodo di messa alla prova in caso di revoca
4. Le norme di attuazione, di coordinamento e transitorie
a. L’avviso del pubblico ministero
b. Le attività di pertinenza dei servizi sociali nei confronti degli imputati maggiorenni ammessi alla prova
c. Modifiche al TU casellario giudiziale
I PROFILI PENALI DELLA SOSPENSIONE DEL PROCEDIMENTO CON MESSA ALLA PROVA
1. La situazione carceraria italiana e gli ammonimenti della Corte di Strasburgo
2. La sospensione del procedimento con messa alla prova dell’imputato come disciplinata dalla legge 28 aprile 2014 n. 67 » 356
a. Considerazioni preliminari
b. La sospensione del procedimento con messa alla prova
3. Luci ed ombre nell’approvazione della novella
a. Le condotte riparatorie e la prestazione del lavoro di pubblica utilità
b. La natura della sospensione del procedimento
c. I profili critici e la prognosi applicativa dell’istituto
SOSPENSIONE DEL PROCEDIMENTO CON MESSA ALLA PROVA E ATTIVAZIONE DEL RITO
1. Le novità introdotte dalla riforma
a. La giustizia riparativa
b. Le “nuove” norme
2. I precedenti progetti di riforma
3. I contenuti della riforma: profili generali
a. La messa alla prova nel procedimento minorile
b. La messa alla prova nel procedimento per imputati maggiorenni
4. L’ambito applicativo
5. L’attivazione del rito
a. La richiesta da parte dell’imputato
b. Il termine entro il quale presentare la richiesta
c. I contenuti della richiesta: il programma di trattamento
6. Il ruolo dell’U.E.P.E.
7. Persona offesa e mediazione
8. La richiesta presentata nel corso delle indagini preliminari ed il ruolo del pubblico ministero
9. La decisione del giudice e l’acquisizione di informazioni
a. La discrezionalità del giudice
b. Gli atti sulla cui base decidere
10. Il controllo giurisdizionale tra volontarietà del consenso e accertamento di “responsabilità”
11. La sospensione del procedimento
12. Le impugnazioni
13. L’esecuzione dell’ordinanza di sospensione del procedimento con messa alla prova
GLI EPILOGHI
1. Considerazioni introduttive
2. Gli epiloghi del probation processuale
a. Esito positivo: la sentenza che dichiara l’estinzione del reato
b. Esito negativo: l’ordinanza che dispone la ripresa del processo
3. La revoca anticipata della sospensione con messa alla prova
4. Gli e